Come rigenerare corpo e mente con un weekend A Rapolano terme siena.

Come rigenerare corpo e mente con un weekend A Rapolano terme siena.

Come rigenerare corpo e mente con un weekend A Rapolano terme siena.

Ciao Anima meravigliosa.
Benvenuta nel mio blog, a FANTASIA. Nel mondo immaginale in cui ti racconto storie e pratiche per la guarigione emotiva, spirituale.

Nel mio metodo ©FAN di Gestalt Couseling integrato, ho unito più discipline a supporto del benessere emotivo e della guarigione emozionale. Ecco perchè oggi sono qui a parlarti del mio weekend passato a Rapolano terme siena. O meglio delle acque termali solfuree come buona pratica o rituale di benessere per la salute di corpo e mente.

Se hai letto del mio metodo, sai che un pilastro fondante per la guarigione delle emozioni è il benessere del corpo. Tutto passa attraverso il corpo, ed è proprio con il corpo che si fa esperienza di noi stesse. Sensazioni, emozioni, movimenti degli organi, vibrazioni energetiche .. tutto sta in questo contenitore che si chiama corpo. Se noi ce ne prendiamo cura allora, potremmo godere di buona salute, fisica e mentale.

L’acqua termale come terapia per l’anima

 Sono sicura che avrai provato la sensazione di avere un dolore fisico, muscolare che non se ne va! Quante notti insonni per cercare di calmarlo o per capire come mai si è presentato. E forse la prima cosa che hai fatto è stata quella di prendere una medicina, un antidolorifico, un anti-infiammatorio. Certo è normale, perchè ti è sempre stato insegnato così.

Ma come ci insegna W. Reich medico e psichiatra austriaco degli anni 40-50, ogni sintomo, ogni dolore del corpo, non è altro che la manifestazione di un’ emozione contratta, repressa. Che ha fatto del corpo la sua corazza per difendersi da quelle emozioni dolorose che si presentano nel corso della vita. Il segreto è che hanno bisogno di essere liberate per riportare il corpo ad uno stato di benssere.

Siccome ho accumolato qualche tensione nel corpo mi sono regalata un weekend a rapolano terme siena  per rilasciare le tensioni muscolari e finalmente godere del benessere delle acque termali su corpo e mente.

Nei miei programmi di guarigione emotiva lavoro molto con l’ascolto del sintomi all’interno del nostro corpo. Ma mettersi in discussione non è sempre facile e a volte cerchiamo qualcosa di curativo ma più leggero, più rilassante.
Ecco che le acque termali ci vengono in aiuto. Io stessa a volte non ho voglia di parlare o indagare, ed è per questo che amo connettermi con la natura, perchè lei sempre sa cosa è giusto per me, per la mia guarigione fisica e mentale. E’ in natura che riesco a cogliere degli insegnamenti profondi. In particolare mi piace connettermi con l’elemento acqua.
L’acqua è il mio elemento e mi permette di connettermi a me stessa. E’ terapeutico. Scioglie le tensioni del mio corpo e se termale, agisce ancora più in profondità.
indice
quali sono i benefici di Rapolano terme siena?
a cosa servono le acque solfuree?
il mio weekend alle terme di rapolano san giovanni
pratica di meditazione in acqua solfurea per la pulizia energetica
terme di rapolano acque solfuree
Travertine ridge – ©Nicoletta Boraso

Quali sono i benefici di Rapolano terme siena

La Toscana per me è una terra affascinante. Probabilmente sono venuta a vivere qui perchè ho sentito il richiamo delle sorgenti termali naturali. Acque che rigenerano il corpo e lo spirito.
Gli Etruschi, popolo che io amo per la loro attenzione al benessere furono i primi ad apprezzare le capacità curative delle acque sotterranee che scorrono in questa terra di antichi vulcani, come il Monte Amiata.
Proprio da li nascono le sorgenti delle terme di Saturnia, Bagno Vignoni, Bagni San Filippo e Rapolano terme Siena. Qui in questa terra senese, le acque sgorgano naturalmente dalla sorgente alla temperatura di 39° C.

 

I benefici a rapolano terme siena, sia fisici che mentali, sono forniti dalla particolare composizione chimica di questo prezioso elemento ricco di minerali, in grado di ricaricare anche la persona più affaticata dalle piccole, grandi fonti di stress che caratterizzano la quotidianità. Sono gli elementi che la compongono e la temperatura con cui sorge che consente all’acqua termale di compiere sul tuo organismo un processo detossinante e di pulizia delle scorie. Quest’acqua è in grado di donarti piacere e benessere. Ti liberi da ogni tipo di stress, affaticamento mentale e spossatezza.
Dopo un solo bagno i benefici sono multipli
        • rilassamento del sistema muscolare; un sollievo fisico intenso dal dolore, tanto da avere un forte impatto anche sulla sfera mentale
        • un azione di contrasto agli stati infiammatori, della pelle e delle vie respiratorie
        • un rafforzamento del sistema immunitario, delle proprietà antisettiche e del riequilibrio della circolazione sanguigna
        • una vera opera di distensione mentale
piscine esterne con acque solfuree a sangiovanni rapolano terme
Le piscine esterne di acqua solfurea a Terme di Rapolano san Giovanni – ©Nicoletta Boraso

A cosa servono le acque solfuree

Alle terme di rapolano san giovanni le acque sono composte da elementi naturali come lo zolfo, elemento che riconosci subito da quell’odore forte e il solfato di magnesio. Questi elementi come viene scritto nell’opuscolo; uniti alla temperatura elevata dell’acqua, conferiscono a queste , proprietà curative indicate per trattamenti della pelle e respiratori. (dermatosi, dermatiti, orticaria, psoriasi, eczema, bronchite, riniti allergiche, rinosinusiti)
Oltre all’effetto curativo, potrai notare subito la pelle levigata, vellutata. Insomma ne migliora l’aspetto. Utile soprattutto per noi donne che siamo sempre in perenne conflitto con lo specchio. Qualche giorno alle terme ci dona una naturale giovinezza. ci sorridono gli occhi e la pelle si distende.
Anche l’odore ha in se una parte curativa, infatti inalare i vapori delle acque ha un effetto disinfettante sulle vie aeree con un netto miglioramento della respirazione.

Il mio weekend alle Terme di San Giovanni

Sono arrivata all’hotel e sono stata piacevolmente sorpresa dalla cura nelle decorazioni dell’hotel. Arredi non pretenziosi ma curati nel dettaglio. Colori, forme, piante.. tutto proposto con estrema eleganza e cura. In un salottino del bar avevano allestito i vasi di fiori come nei bagni termali dell’epoca. L’ho apprezzato molto. Molto chic. Mi sono sentita in armonia ed era ciò che cercavo per trovare pace nel cuore, dopo un estate passata a lavorare. Abbiamo prima fatto un giro nei dintorni e abbiamo trovato la fonte. Acqua sorgiva che traboccava a 39 gradi. Poi ci siamo diretti alle piscine, aperte fino alle 24.00

Che delizia immergersi nell’acqua calda quando fuori frescheggia. I vapori caldi mista l’aria leggera delle sere di settembre mi hanno portata nell’eden 🙂! Siamo rimasti a mollo quasi fino a mezzanotte, nelle piscine che si dividono fra le chiuse e all’aperto. E’ tutto molto grande, tanto che siamo riusciti per sino a rimanere soli in qualche vasca a guardare le stelle. Molto romantico.

Sono rimasta colpita dall’acqua termale. E’ un acqua termale vera. Si perchè a volte, ti spacciano le spa per la terma, ma credetemi che non ha nulla a che vedere. In quest’acqua dall’aspetto torbido ne riconosci l’odore dello zolfo e la consistenza. Si, perchè nelle vasche c’era dappertutto il magnifico minerale calcarizzato. Nei bordi, nel pavimento delle piscine, dove possibile l’acqua formava delle montagnole di calcare, ed è li che ne vedi l’essenza. Li noti che l’acqua ha veramente le proprietà. L’acqua diventa materia. Una materia che cura.

Ho beneficiato delle proprietà fin da subito, già dopo 10 minuti dentro la vasca mi sentivo riposata. Le mie tensioni al collo e alla schiena, ammorbidite. Ho provato a galleggiare tipo morto nell’acqua e nel silenzio della notte è stato meraviglioso. Una pace e una quiete che ha risuonato nella mia mente. Questo è quello che fa una vera acqua termale. I benefici li senti sin da subito, i dolori se ne vanno e la pelle si rigenera. Che dire un weekend all’insegna del romanticismo e dell’armonia.

lo zolfo si cristallizza nei bordi delle vasche

Mi sono proprio coccolata

PS.
Abbiamo provato i trattamenti benessere, dai fanghi ai massaggi orientali. San Giovanni ne ha un catalogo ben assortito che ti consiglio di consultare. Io ad esempio non avevo mai provato i fanghi. Per me è stata la prima volta e devo dire che sono un toccasana per i dolori articolari, hanno funzionato soprattutto nel collo, dove avevo un bel pò di tensioni accumulate dal mio stare spesso davanti al computer.

ritratto nicoletta boraso a rapolano terme san giovanni
Me ritratta a San Giovanni terme

Pratica di meditazione nell’acqua solfurea per la pulizia energetica

immagine per meditazione di pulizia energetica con acque solfuree
Le acque solfuree ricche di zolfo a rapolano terme ©Nicoletta Boraso

Alle terme ci vai per rilassarti. Sai che non hai nulla da fare, se non farti coccolare dall’acqua e dall’ambiente. L’effetto rilassante è immediato.

Ho pensato di proporti una breve meditazione per favorire la pulizia energetica del corpo. Utilizzando le proprietà dell’acqua solfurea. Una meditazione ideata da me in questi giorni.

 Pratica al chiaro di luna.
1- Immergiti nella vasca, sola o con poche persone. Cerca il tuo spazio, quel luogo dive ti senti sicura, immersa nell’acqua calda. Quando se pronta fai qualche respiro. Inspira ed espira finchè il respiro diventa rilassato.
2- Poniti difronte alla luna e mentre inspiri visualizza il fascio di luce che entra dalle narici, visualizza questo fascio che entra dentro al tuo corpo, che scorre nei tuoi canali energetici, mentre inspiri ed espiri dai movimento a questo fascio di luce, un movimento rotatorio a spirale, antiorario. Fai scendere questo fascio a spirale lungo tutto il centro del tuo corpo, immaginando come se questo fascio ti ripulisse da tutte le tossine accumulate durante le tue giornate stressanti.
3- Continua finchè senti che il tuo corpo vibra di luce lunare, una luce azzurrina o giallognola, dipende da che luna c’è. Utilizza questa energia per ripulire tutto ciò che sta dentro di te, pensieri limitanti, situazioni che ti creano ansia, .. continua a respirare e quando senti che il tuo corpo interno è totalmente del colore della luna allora lascialo andare attraverso le piante dei piedi.
4- Lascia uscire l’energia di colore scuro, quella sporca appena lavata. Lasciala andare sotto i tuoi piedi, nel pavimento minerale di zolfo. lascia che questa energia diventi polvere di zolfo e si dispera nelle falde acquifere del terreno. Mentre lasci andare e continui a respirare immagina che questo minerale si ricomponga con la terra, il suo elemento naturale e diventi nuova acqua, nuova energia traboccante che uscirà sotto forma di zampilli d’acqua ripulita.
5- Fai sgorgare nuovamente quell’acqua fuori di te, nel suo ambiente naturale. quell’energia sporca l’hai trasformata di nuovo in un elemento naturale puro. in zolfo. Minerale che cura, disinfiamma e rilassa.
6- Chiudi questa pratica con un intenzione e chiedi alla luna e a questo minerale sottoforma di acqua di donarti le proprietà curative per il tuo benessere fisico e mentale. Ringrazia e lentamente apri gli occhi.

Cara anima, spero che questo articolo ti sia piaciuto. Se si, lasciamo un commento qui sotto. Nicoletta in arte ©FAN

 

Diventa Autentica e conosci te stessa

Dai uno sguardo ai miei percorsi di guarigione emotiva.
Se l’acqua non dovesse bastare a donarti sollievo sul sintomo allora puoi capire cosa si nasconde dietro a quel dolore, attraverso un percorso mirato e profondo di consapevolezza. Perchè un dolore psicosomatico è sempre un emozione intrappolata che necessita di essere svelata.
Puoi scoprirlo con me Online oppure a Livorno presso il mio salotto.

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Storie di consapevolezza e Guarigione spirituale dal mondo immaginale di ©FAN

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come superare il dolore dell’anima

come superare il dolore dell’anima

Tutte le illustrazioni e le foto sono arte di ©FAN, Nicoletta Boraso –
Tutte le immagini sono coperte da Copyright

Come
ci si può liberare del dolore emotivo?

Ma di cosa parliamo quando usiamo la parola dolore emotivo o dolore dell’Anima? Per parlare di dolore, possiamo osservare ed ascoltare il significato delle due componenti della parola. Dolore ed anima.

indice
Il dolore emotivo che cos’è
Senti che manca qualcosa
Quindi perchè la tua anima soffre?
Non è facile cambiare
Cosa possiamo fare per noi stesse?
Affidati e guarisci te stessa

Il dolore emotivo cos’è

Quando parliamo di dolore emotivo o dolore dell’anima ci riferiamo a qualcosa che ha a che fare con le emozioni.
Con qualcosa di non tangibile, di non evidente. Parliamo non solo di dolore fisico, ma anche del dolore che certe emozioni, sensazioni ci trasmettono nel corpo. E’ un dolore che arriva da dentro, come quel senso di vuoto, quella tristezza, quel sentirsi sole in mezzo alla gente, quel non sentirsi comprese, quella poca voglia di fare, di vivere che non ci fa vedere una via d’uscita e rende la vita incolore priva di significato.
E’ un dolore a volte muto. A volte ululante. A volte ci sentiamo totalmente anestetizzate come dentro un tunnel buio. Altre volte invece ci fa sentire in gabbia piene di fuoco che ci brucia dentro!
Chi di voi non ha mai detto una frase del tipo:
“io non sento più niente”,
“sono come anestetizzata”.
Vi risuona? Questo possiamo chiamarlo dolore emotivo, emozionale.
liberati dalla gabbia emotiva che ti fa soffrire
Nicoletta Boraso ©FAN – Tutte le immagini Riservate

Senti che manca qualcosa ..

Tu sei anima, sei una donna coraggiosa, combattiva, una guerriera moderna, ti senti forte, ne hai passate tante.

Sei in cammino verso la conoscenza di te stessa perché la vita ti sta portando a compiere delle sfide.

Una malattia, una crisi, un lutto, un senso di smarrimento, o semplicemente convivi con dolori psicosomatici o cronici.

La sensazione  è quella di sentirti confusa, non ti riconosci, sei disorientata in questo mondo dove attorno a te vedi solo “bruttezza”, dove le persone non ti capiscono, non riescono a vedere la tua luce.

E ti convinci che è meglio stare sola piuttosto che male accompagnata!

Stai lottando perchè li fuori è dura ed hai imparato ad essere forte altrimenti non ci sarebbe altra soluzione. 

Hai  perso tutto per proteggerti da queste emozioni negative come solitudine, angoscia, paura, tristezza, rabbia e senti che manca qualcosa alla tua vita.

 

Ma sei anche alla ricerca di una verità più profonda, ti stai facendo delle domande. “chi sono io ?”, “come faccio ad attivare il cambiamento”?

Lascia che ti dica però che questo è un atteggiamento che ti auto-boicotta, che ti porta a non vivere pienamente la vita e a convogliare tutte le tue energie nell’ansia, che altro non è che una sfumatura del dolore dell’anima.

Se ti senti cosi è normale che tu abbia perso la fiducia sulle persone, sul mondo. E a questo punto del cammino ti senti sola e sai di non poter potete contare su nessuno tranne che su te stessa.

“non è cosi?” ti risuona?

Quindi perchè la tua anima soffre?

Claudio Naranjio, psichiatra, medico e maestro di Gestalt, Fondatore della scuola SAT, diceva che la sofferenza aveva una radice. Secondo lui deriva dalla mente del patriarcato. Dalla mentalità maschile autoritaria, aggressiva, quella mentalità in cui l’aspetto maschile dentro ognuno di noi (si hai capito bene, dentro anche noi donne) prende il sopravvento, da delle direttive, dice che dobbiamo fare, dobbiamo portare risultati, essere efficienti.
Dobbiamo essere produttive. Avere un lavoro, fare figli, essere amanti, madri. ..

“devi trovarti un lavoro sicuro”,
“devi fare un figlio a 30 perché poi l’orologio scade”,
 
Tutti questi “devo” fanno parte dell’educazione che abbiamo ricevuto, basata su una società che indirizza, educa alla repressione degli istinti naturali, dell’intuito, della saggezza che abbiamo dentro di noi che ci porterebbe a vivere libere da condizionamenti esterni. (conferenza del Dic 2017 “le mie prime due vite”).
Noi quindi nasciamo così, con già dei traumi, anche se abbiamo ricordi felici. L’autorità del maschile vuole indicarci la via del “dovere” e reprime quella “del piacere”. Che non è intesa solo quella sessuale, ma del piacere dell’essere, dell’esistenza, della bellezza, della gioia per le piccole cose.
Del permettersi di vivere con lentezza ad esempio. Di stare a guardare il mare senza dover fare niente, del godersi un ora di lettura senza sentirsi in colpa per non aver raggiunto degli obiettivi di lavoro.
Quante volte ti sei repressa in queste azioni cosi semplici perché pensavi non fossero accetate? Pensavi di non essere accettata!!!
La via del dovere ti indica che devi comportarti in un certo modo, nei canoni della società che ci vuole tutte uguali.
“se sei senza utero, sei una mezza donna”, se non trovi marito giovane, non ti vorrà più nessuno” e così via.
Ti suona?

E quindi?

solitudine e confusione
Nicoletta Boraso ©FAN – Tutte le immagini Riservate
Viviamo in un mondo in cui essere diversa, unica, libera ti fa sentire in colpa, sola. Aumenta la differenza dagli altri limitando perciò l’espressione del potenziale che hai dentro di te.
Questi condizionamenti del patriarcato soffocano la spontaneità, l’essere autentica. L’essere libera di esprimerti. Rinunci così alle tue potenzialità e questo è la fonte della sofferenza.
Il dover controllare gli istinti per il bene comune, per convivere con gli altri ci fa ammalare.  Ecco che arrivano, tristezza, la rabbia, la paura, la colpa, la vergogna, il disprezzo, il giudizio. Tutte queste emozioni bloccate, represse, non liberate portano gradualmente il tuo corpo in una linea di non ritorno. Dolori psicosomatici, dolori cronici, per passare poi a vere e proprie malattie. Tumori.

Se ti è piaciuto l’articolo commenta qui sotto e condividi con me la tua esperienza alla mia mail, ti leggerò con piacere.

Non è facile cambiare

Non è facile seguire la saggezza interiore perché ci mancano gli strumenti. E spesso quando ne abbiamo bisogno è troppo tardi e ci affidiamo alle competenze sbagliate. Alla scienza che non si prende cura dell’essere, per esempio. A medici che propongono di rimuovere il problema senza lavorare sulla radice del problema e trovare un significato.

Cosa possiamo fare per noi stesse?

Possiamo imparare ad integrare le forze istintive naturali nello spazio della coscienza. Il male non è dentro di noi, ma è il prodotto della repressione.

Dobbiamo imparare ad amare prima noi stesse e poi gli altri per essere felici nuovamente e ritrovare la fiducia nel mondo. Con compassione, con spirito continuo di spinta verso il nuovo che prende forma. Utilizzando l’intuizione, la nostra saggezza interiore che è già dentro di noi. Integrare il maschile e il femminile.

Affidati, e guarisci te stessa

Puoi dirmi di conoscere il tuo dolore in profondita? Sai da dove arriva? Quale messaggio ha per te? 

Il segreto è  imparare a partire da noi dalla base, dalle sensazioni, dalle emozioni.

Perché le emozioni, tutti noi le abbiamo provate nella vita, ma spesso non sappiamo cosa sono e cosa ci vogliono comunicare.

Allora è utile cominciare un cammino di conoscenza verso la  parte più profonda, di accettazione e agire quella parte istintiva che hai dentro, che ancora non conosci. Per riportare il corpo a fare una nuova esperienza riparativa, per recuperare quelle parti non espresse di te che si traducono in potenzialità. Puoi liberarti e diventare la medicina di te stessa.

 

Perché le emozioni, tutti noi le abbiamo provate nella vita, ma spesso non sappiamo cosa sono e cosa ci vogliono comunicare.

amati e rifiorisci
Nicoletta Boraso ©FAN – Tutte le immagini Riservate

Comincia a fare un passo verso la tua essenza attraverso gli strumenti creativi di consapevolezza del metodo ©FAN.

Scarica GRATIS la guida qui sotto

Io sono Nicoletta Boraso in arte ©FAN. Ho ideato un metodo esperienziale per favorire l’autoguarigione attraverso pratiche e strumenti creativi. Puoi scoprire di più su me a questa pagina.

PS.

Se vuoi leggere di più rispetto ai temi di cui ho scritto, ti consiglio di acquistare questo libro di C. Naranjo.
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Nicoletta Boraso ©FAN

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Riscopri te stessa con le mappe delle mie emozioni

Riscopri te stessa con le mappe delle mie emozioni

Riscopri te stessa
Con il libro “le mappe delle mie emozioni”

Hai mai usato la creatività per conoscerti? Ho creato un mio metodo ©FAN, di consapevolezza creativa, intuitiva. In cui utilizzo strumenti diversi che ti permettono di accedere alla natura profonda di te stessa per liberarla e diventare autentica.

Oggi voglio dedicare questo articolo ad una scoperta speciale. Un libro illustrato per bambini. Realizzato da un artista che si chiama Bimba Landmann. Il suo nome è così particolare che già mi porta dentro ad un “paesaggio emotivo”. Mi ricorda di quando ero bambina. Giocavo, sperimentavo colori, mi nascondevo, ero libera di essere me stessa.

indice
La mia scoperta
Il libro
Ascolto le mie Emozioni
Pratica Immaginale
mappe delle mie emozioni

La mia scoperta

Un bambino, uno zainetto, un album da disegno, un binocolo, un sacco a pelo e le scarpe. Pronti, partenza, via! Ecco che inizia questo viaggio visivo all’interno delle nostre emozioni. Quante di voi possono dire di conoscere le proprie emozioni, di attraversarle, comprenderle accettarle e viverle? Insieme a questo libro illustrato possiamo scoprire che nelle emozioni primarie, ci possono essere molte sfumature.

Prendiamo per esempio un emozione come la rabbia.
Come si mostra la rabbia? quante immagini potete vederci? distruzione di oggetti, parole urlanti, armi che feriscono, fuoco sparato, parole velenose, .. La rabbia non ha mai una sola immagine, ci avevate mai riflettuto? E la nostra rabbia la conosciamo? Sappiamo dire con esattezza come si mostra a noi e alle persone che ci stanno intorno?

Ho acquistato questo libro attratta dalla copertina. La sua consistenza, la dimensione e l’immagine mi hanno fatto pensare che avrei potuto utilizzarlo come strumento creativo per accedere alla consapevolezza del sè nei miei laboratori di disegno emozionale. Rimango subito attratta dalle “mappe”. Non avrei mai pensato di poter costruire delle mappe emotive. Solitamente nell’esperienza della consapevolezza il lavoro che faccio con le emozioni è circolare.

Quando arriva un’ emozione mi prendo il tempo per ascoltarla, per rendermi consapevole di ciò che accade dentro di me. La conosco meglio e decido di esprimerla, quindi la butto fuori di me. Ed in fine capisco se quell’emozione la devo integrare oppure scartare perchè fonte di sofferenza o quant’altro. Imparo a gestirla insomma.

Una mappa invece è un percorso orizzontale e la sensazione che mi arriva guardandole è quella di camminarci sopra, di attraversare questi “paesaggi emotivi” per osservarli e sentire come ci sto dentro. Sfoglio il libro e noto i colori, i dettagli e mi rendo conto che ogni mappa è una parte del corpo. Le terre della rabbia ad esempio sono rappresentate con una mano. Mentre nelle terre della gelosia c’è un volto che urla nell’orecchio di un altra persona. Li potete vedere anche voi?

terre della rabbia

Il libro

Interagisco con il libro, indosso dei nuovi occhiali, delle nuove lenti, voglio mettermi nei panni di quel bambino inventore di mappe. Voglio indossare le sue scarpe ed essere nuovamente bambina per accedere al mio lato giocoso, al mio lato sperimentale ed ingenuo per fare un piccolo viaggio dentro me stessa. Una passeggiata.
A volte per poterci meravigliare e lasciare andare emozioni di tristezza, solitudine, angoscia e malessere dobbiamo fare lo sforzo di abbandonare quei pensieri limitanti, quelle abitudini che ci impediscono di far fluire la nostra vera natura, la nostra essenza. Ecco che questo libro è un occasione per provare a fare pratica di noi stesse e provare a tornare un pò bambine per recuperare quel senso di meraviglia che abbiamo perso.
Cammina con me, in questi paesaggi e imparerai a fabbricarti nuove lenti per guardare da vicino le tue mappe emotive, che spesso fanno paura.

Ascolto le mie Emozioni

Osservo il percorso del bambino, lui comincia dalle terre della speranza, passando poi per la paura, il disgusto, la gioia, la rabbia, la vergogna, la meraviglia, la gelosia, la tristezza ed infine l’amore. Io decido di non seguire i suoi passi ma di saltare di paesaggio in paesaggio, di pagina in pagina. Ho voglia di saltare più che di camminare. Saltellare come una cavalletta. Chissà cosa significa .. Un pò lo so, sono guidata dall’impazienza di vedere tutto il libro in un unico sguardo. Sono attratta dai dettagli che ogni territorio presenta. “Labirinto dell’impossibile”, “colline del tremore”, “macerie della città di pace”, “lago abbandono”, “lago armonia” .. Chissà come le sono venuti in mente questi nomi, dove li ha trovati. Mi chiedo se sono frutto delle sue esperienze passate oppure nomi di fantasia arrivati da chissà dove. Glielo chiederò di sicuro!

Quanta meraviglia nell’osservare e scoprire queste immagini che diventano sensazioni vissute, pensieri detti, emozioni provate. Resto su qualche immagine e ascolto cosa mi sta comunicando per connettermi alla mia anima. Mi chiedo di cosa sono consapevole osservando queste immagini?

Questo è un utilissimo strumento di consapevolezza che utilizzo, per stare nel qui ed ora e capire in modo intuitivo e creativo chi siamo. Chi sono.


Perchè proviamo quello che proviamo?
Quali sono le emozioni che mi creano malessere?
Come mai le provo e cosa ne posso fare di queste emozioni?

Spesso non siamo in grado di definire le sensazioni che proviamo ed è altrettanto difficile definire un emozione perchè ci siamo desensibilizzate a causa di eventi straordinari e traumatici della nostra vita che ci hanno bloccate li a quel momento doloroso. Non riconoscere le emozioni però ha il suo svantaggio perchè ci porta a vivere una vita non consapevole, una vita a metà. Spesso ci porta nel sentiero sbagliato ed è per questo che possiamo sentirci sbagliate, bloccate, prive di vitalità, stanche .. Ecco che abbiamo il dovere di riscoprire chi siamo, riscoprire il valore delle nostre emozioni, anche di quelle che ci creano malessere per ritornare a vivere. A gioire.

Come facciamo?

rabbia

Sperimentiamo insieme la pratica immaginale

terre della paura
Usiamo insieme un territorio di questo libro. Ho scelto per ora le terre della paura. Camminiamoci insieme per mano. Siediti comoda in un ambiente silenzioso dove puoi connetterti con te stessa, se riesci prenditi qualche minuto prima di iniziare e fai qualche respiro per portare il tuo corpo in uno stato di rilassamento.
Iniziamo!
1- Stampa o salva l’immagine qui sopra
2- Osserva per qualche minuto questa mappa e cerca di non giudicare, prova a rimanere aperta all’intuizione.
3- Che cosa vedi per primo? vedi un immagine generale o un dettaglio?
4- Soffermati sul dettaglio o l’immagine che ha colto la tua attenzione
5- Descrivi l’immagine a voce alta, annota tutti i dettagli come fosse un inventario. usa queste frasi, ho notato che .. , è presente il/la .. , è di forma .. , .. questo ti permetterà di rendere oggettivo e reale quello che vedi
6- Aggiungi ora la tua sensazione e indica come ti fa sentire questa immagine. Che sensazione ti arriva guardandola? Senti qualche brivido, qualche tensione nel corpo? Se si, dove? Prova a rimanere con gli occhi chiusi e visualizza l’immagine dentro di te. Ascolta le sensazioni che il tuo corpo ti manda, Se non arriva niente non giudicarti per questo. Annota queste sensazioni da qualche parte.
7- Connettiti ora con la tua emozione e prova a sentire se è arrivata un emozione o un ricordo. Scrivilo da qualche parte.

 

Come è stato fare questo esercizio? Facile o difficile per te? Hai scoperto qualcosa di nuovo?

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Fatti guidare da me in questa pratica per conoscerti meglio.
Prenota un incontro di lettura immaginale ed esplora
le tue emozioni per ritrovare serenità! Online e a Livorno

lettura immaginale ©FAN

PS.

Sai cosa mi ha regalato questo libro? La conversazione con Bimba

Quando accedi alle tue emozioni e le liberi il risultato è un pò magico. Come il mio ad esempio. Mi sono fatta prendere così tanto dalla gioia della scoperta di questo libro che ho interagito con Bimba e ci siamo così regalate una telefonata. Ci siamo conosciute per la prima volta e abbiamo condiviso un po di noi. Le ho chiesto se quel bambino in viaggio era un pò lei, ma la risposta la sappiamo entrambe. C’è sempre un pò di noi in quello che scriviamo, disegniamo, raccontiamo. L’arte ci parla sempre di noi. E con l’arte possiamo raccontare la nostra storia per riconoscerci e ritrovarci.

Mi ha raccontato un pò del processo del libro, di quanto tempo ci ha messo per realizzarlo, di come il libro sia diventato una scoperta anche per lei. Nato come libro per bambini in realtà è stato ed è utilizzato tutt’ora in laboratori per adulti. Ci siamo ripromesse di fare qualcosa insieme, una live, un laboratorio in cui possiamo portare qualcosa di noi per lasciare a voi. In cui le mappe visive si possano integrare con la scoperta di sè. In cui ognuna di noi possa ritrovare se stessa attraverso il disegno, l’ascolto, l’intuizione. Sarebbe bello vero?

Vi consiglio di acquistare i libri di Bimba Landmann. Trovate i link qui sotto! Ah dimenticavo; le mappe delle mie emozioni fa parte della trilogia dei viaggi interiori. Questi qui sotto sono i titoli!

-Mappe delle mie emozioni – 2019

-Enciclopedia dei miei amici immaginari – 2021

-L’arte è portare fuori i sogni che abitano dentro – settembre 2022

Nicoletta Boraso ©FAN

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io non sento niente

io non sento niente

Io non sento niente

Oggi vi racconto la storia di una mia Cliente e del processo trasfrormativo che abbiamo realizzato insieme in un percorso dei miei programmi di guarigione emotiva.

C. è arrivata da me dicendomi questa frase “io non sento niente, non provo più sensazioni ne emozioni”.

Quando subiamo un trauma, una perdita, un cambiamento improvviso o semplicemente abbiamo vissuto un esperienza che ci ha lasciato emozioni sgradevoli. Il nostro corpo accusa il colpo e in qualche modo ci dice: ”be preferisco non sentire nulla piuttosto che rivivere quel dolore”.

Ecco perché C. non sentiva più niente. Aveva bloccato le sue emozioni dolorose e così facendo anche quelle piacevoli. Insieme abbiamo fatto un percorso del metodo fan e dopo 10 incontri era riuscita a contattare la sua tristezza. Questo è stato il primo passo
verso la conoscenza di se e delle sue emozioni che l’hanno portata pian piano a rendersi più consapevole di quello che stava accadendo dentro di se e sensibile nuovamente alle sensazioni nel corpo e poi alle emozioni.

Il lavoro è stato intenso ma ora oltre che a sentire nuovamente il suo corpo, ha imparato ad accettare anche le emozioni come la tristezza. Perchè per ricominciare a sentire dobbiamo prima imparare ad accettarci cosi come siamo. Allora possiamo ricominciare a dire “io sento”, io “mi sento”!

Che cosa era accaduto a C.

Le terapie analitiche e psicoterapiche ci hanno insegnato che per capire il trauma dobbiamo andare alla ricerca di esperienze passate della nostra infanzia. Nel gestalt counseling invece non facciamo analisi ma stiamo nel qui edora insieme al sintomo. Il sintomo è la sede del malessere, ma li, possiamo anche trovare il significato! Il sintomo è la manifestazione del sentire.
Quando arrivò, chiesi a C. di disegnare il suo corpo, volevo capire come si percepiva, come si vedeva. Mi sorprese perchè si disegnò senza occhi. Era un corpo con un volto senza occhi. Quello era il suo modo di dirmi che lei non si vedeva. Non riusciva a percepirsi. Ecco cosa significava il suo “io non sento niente”. Così facendo negava a se stessa il contatto profondo con le sue emozioni.
Guardare le sue emozioni per lei avrebbe significato affrontare quella tristezza dolorosa che le compariva in determinati momenti della vita. Lei preferiva non guardarla piuttosto che sentirne il dolore. Ma cosi facendo non permetteva a se stessa nemmeno di provare altro tipo di sensazioni.
Alla fine dei 10 incontri le feci rifare lo stesso disegno e mi ricordo come fu straordinario vedere che si disegnò con gli occhi. Era accaduta una magia. Lei era riuscita ad accettare la sua tristezza come parte importante della sua vita.
Non importa dove sia nato quel sentimento, in quale momento della vita. Quello che importa è cosa poteva farci con quella tristezza e come poteva gestirla quando sarebbe arrivata nuovamente?

Nell’incontro con lei abbiamo lavorato proprio su questo. Su cosa fare con la tristezza. Abbiamo trovato molti strumenti nel suo interiore che le hanno permesso di gestire questa emozione con creatività. Ha cominciato a disegnare, suonare la chitarra. Ha trovato il suo modo per poterla esprimere senza trattenerla facendosì così del male.

Prova gli esercizi del metodo

Ho preparato una guida gratuita per te, per provare alcuni esercizi creativi del mio metodo e cominciare a dar voce alle tue emozioni. Scaricala al link qui sotto!

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Il salotto di Fan

Il salotto di Fan

Il salotto di Fan Gestalt Counseling
a Livorno

Buongiorno Anime belle. Apro Fantasia con qualcosa che mi sta a cuore. Il salotto di Fan! Il salotto è una mia creazione, è il mio luogo, il mio spazio dove potermi prendere cura di me e di voi! Attraverso il gelstalt Couseling, il disegno emozionale e altri strumenti creativi del mio metodo ©FAN

E’ un luogo armonico, progettato con i principi del feng shui. E’ un “salotto” situato nel cuore di Livorno, uno spazio per la cura di sé, dove le persone possono entrare e sentirsi subito a casa. Un luogo dove potersi spogliare dalle tante maschere che siamo abituati a vestire. Per le credenze della società, per i nostri stessi pregiudizi, per la forma che dobbiamo mantenere in apparenza. Un salotto intimo dove entrare per ritrovare se stessi, per conoscersi e scoprire qualcosa di nuovo su noi; come talenti e punti di forza. Attraverso strumenti creativi e metodo.

indice
Cosa Troverai in questo spazio per l’anima
da dove nasce
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supporto emotivo a Livorno con il gestalt counseling

Da dove nasce

Mi chiamo Nicoletta Boraso e mi piace definirmi un “artista umanista”. Mi sono trasferita da Milano alla Toscana qualche anno fa. La mia formazione passa attraverso l’architettura, il Feng Shui e Il Counseling Gestalt. Ho cominciato ad affacciarmi alla spiritualità quando, in un momento particolare della mia vita, mi sono chiesta quale fosse il significato di quello che stavo facendo.
“Chi sono?”, “Cosa voglio?” ..
Ho affrontato e attraversato due grandi sfide, due momenti di “crisi esistenziale e malattia” molto importanti che mi hanno portata a riflettere, a conoscermi, a fare molta introspezione e a cambiare vita, volente o nolente. E’ per questo che ho aperto questo spazio dove integro i miei talenti che metto a disposizione per le persone che come me, si trovano ad affrontare momenti difficili o di crisi nella vita, che provano ansia o semplicemente affrontano ogni giorno quella sensazione di solitudine e vuoto esistenziale.
Ho unito l’arte, l’amore per lo spazio abitato e per lo spirito, l’anima. Ho creato un mio metodo ©FAN che aiuta le persone a diventare più consapevoli, più forti e coraggiose per fare quel passo verso il cambiamento di sé. Per ritrovare benessere e serenità ed essere guidate nel cambiamento della propria vita e lasciar spazio alla scoperta della propria naturale autenticità.

Cosa troverai in questo spazio per l’anima

Il salotto è uno spazio flessibile. Un luogo per il supporto emotivo, in cui potrai parlare, conoscerti ma anche osservarti ed esplorarti attraverso l’arte. Al salotto puoi provare i miei percorsi guarigione emotiva individuali e di gruppo con il mio metodo ©FAN e scegliere fra diverse proposte.

 

– percorsi individuali di counseling gestalt
– laboratori creativi di disegno emozionale in gruppo
passeggiate consapevoli nella natura

 

Ma il salotto di fan è anche uno spazio per ascoltarsi attraverso modi creativi come l’arte, e la natura. Per osservarti e raccontarti, attraverso i disegni che possono diventare anche mostre.
Nicoletta Boraso in arte ©FAN

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