
come superare il dolore dell’anima
Tutte le illustrazioni e le foto sono arte di ©FAN, Nicoletta Boraso –
Tutte le immagini sono coperte da Copyright
Come
ci si può liberare del dolore emotivo?
Ma di cosa parliamo quando usiamo la parola dolore emotivo o dolore dell’Anima? Per parlare di dolore, possiamo osservare ed ascoltare il significato delle due componenti della parola. Dolore ed anima.
indice
Il dolore emotivo che cos’è
Senti che manca qualcosa
Quindi perchè la tua anima soffre?
Non è facile cambiare
Cosa possiamo fare per noi stesse?
Affidati e guarisci te stessa
Il dolore emotivo cos’è
Quando parliamo di dolore emotivo o dolore dell’anima ci riferiamo a qualcosa che ha a che fare con le emozioni.
Con qualcosa di non tangibile, di non evidente. Parliamo non solo di dolore fisico, ma anche del dolore che certe emozioni, sensazioni ci trasmettono nel corpo. E’ un dolore che arriva da dentro, come quel senso di vuoto, quella tristezza, quel sentirsi sole in mezzo alla gente, quel non sentirsi comprese, quella poca voglia di fare, di vivere che non ci fa vedere una via d’uscita e rende la vita incolore priva di significato.
E’ un dolore a volte muto. A volte ululante. A volte ci sentiamo totalmente anestetizzate come dentro un tunnel buio. Altre volte invece ci fa sentire in gabbia piene di fuoco che ci brucia dentro!
Chi di voi non ha mai detto una frase del tipo:
“io non sento più niente”,
“sono come anestetizzata”.
Vi risuona? Questo possiamo chiamarlo dolore emotivo, emozionale.

Nicoletta Boraso ©FAN – Tutte le immagini Riservate
Senti che manca qualcosa ..
Tu sei anima, sei una donna coraggiosa, combattiva, una guerriera moderna, ti senti forte, ne hai passate tante.
Sei in cammino verso la conoscenza di te stessa perché la vita ti sta portando a compiere delle sfide.
Una malattia, una crisi, un lutto, un senso di smarrimento, o semplicemente convivi con dolori psicosomatici o cronici.
La sensazione è quella di sentirti confusa, non ti riconosci, sei disorientata in questo mondo dove attorno a te vedi solo “bruttezza”, dove le persone non ti capiscono, non riescono a vedere la tua luce.
E ti convinci che è meglio stare sola piuttosto che male accompagnata!
Stai lottando perchè li fuori è dura ed hai imparato ad essere forte altrimenti non ci sarebbe altra soluzione.
Hai perso tutto per proteggerti da queste emozioni negative come solitudine, angoscia, paura, tristezza, rabbia e senti che manca qualcosa alla tua vita.
Ma sei anche alla ricerca di una verità più profonda, ti stai facendo delle domande. “chi sono io ?”, “come faccio ad attivare il cambiamento”?
Lascia che ti dica però che questo è un atteggiamento che ti auto-boicotta, che ti porta a non vivere pienamente la vita e a convogliare tutte le tue energie nell’ansia, che altro non è che una sfumatura del dolore dell’anima.
Se ti senti cosi è normale che tu abbia perso la fiducia sulle persone, sul mondo. E a questo punto del cammino ti senti sola e sai di non poter potete contare su nessuno tranne che su te stessa.
“non è cosi?” ti risuona?
Quindi perchè la tua anima soffre?
Claudio Naranjio, psichiatra, medico e maestro di Gestalt, Fondatore della scuola SAT, diceva che la sofferenza aveva una radice. Secondo lui deriva dalla mente del patriarcato. Dalla mentalità maschile autoritaria, aggressiva, quella mentalità in cui l’aspetto maschile dentro ognuno di noi (si hai capito bene, dentro anche noi donne) prende il sopravvento, da delle direttive, dice che dobbiamo fare, dobbiamo portare risultati, essere efficienti.
Dobbiamo essere produttive. Avere un lavoro, fare figli, essere amanti, madri. ..
“devi trovarti un lavoro sicuro”,
“devi fare un figlio a 30 perché poi l’orologio scade”,
Tutti questi “devo” fanno parte dell’educazione che abbiamo ricevuto, basata su una società che indirizza, educa alla repressione degli istinti naturali, dell’intuito, della saggezza che abbiamo dentro di noi che ci porterebbe a vivere libere da condizionamenti esterni. (conferenza del Dic 2017 “le mie prime due vite”).
Noi quindi nasciamo così, con già dei traumi, anche se abbiamo ricordi felici. L’autorità del maschile vuole indicarci la via del “dovere” e reprime quella “del piacere”. Che non è intesa solo quella sessuale, ma del piacere dell’essere, dell’esistenza, della bellezza, della gioia per le piccole cose.
Del permettersi di vivere con lentezza ad esempio. Di stare a guardare il mare senza dover fare niente, del godersi un ora di lettura senza sentirsi in colpa per non aver raggiunto degli obiettivi di lavoro.
Quante volte ti sei repressa in queste azioni cosi semplici perché pensavi non fossero accetate? Pensavi di non essere accettata!!!
La via del dovere ti indica che devi comportarti in un certo modo, nei canoni della società che ci vuole tutte uguali.
“se sei senza utero, sei una mezza donna”, se non trovi marito giovane, non ti vorrà più nessuno” e così via.
Ti suona?
E quindi?

Nicoletta Boraso ©FAN – Tutte le immagini Riservate
Viviamo in un mondo in cui essere diversa, unica, libera ti fa sentire in colpa, sola. Aumenta la differenza dagli altri limitando perciò l’espressione del potenziale che hai dentro di te.
Questi condizionamenti del patriarcato soffocano la spontaneità, l’essere autentica. L’essere libera di esprimerti. Rinunci così alle tue potenzialità e questo è la fonte della sofferenza.
Il dover controllare gli istinti per il bene comune, per convivere con gli altri ci fa ammalare. Ecco che arrivano, tristezza, la rabbia, la paura, la colpa, la vergogna, il disprezzo, il giudizio. Tutte queste emozioni bloccate, represse, non liberate portano gradualmente il tuo corpo in una linea di non ritorno. Dolori psicosomatici, dolori cronici, per passare poi a vere e proprie malattie. Tumori.
Se ti è piaciuto l’articolo commenta qui sotto e condividi con me la tua esperienza alla mia mail, ti leggerò con piacere.
Non è facile cambiare
Non è facile seguire la saggezza interiore perché ci mancano gli strumenti. E spesso quando ne abbiamo bisogno è troppo tardi e ci affidiamo alle competenze sbagliate. Alla scienza che non si prende cura dell’essere, per esempio. A medici che propongono di rimuovere il problema senza lavorare sulla radice del problema e trovare un significato.
Cosa possiamo fare per noi stesse?
Possiamo imparare ad integrare le forze istintive naturali nello spazio della coscienza. Il male non è dentro di noi, ma è il prodotto della repressione.
Dobbiamo imparare ad amare prima noi stesse e poi gli altri per essere felici nuovamente e ritrovare la fiducia nel mondo. Con compassione, con spirito continuo di spinta verso il nuovo che prende forma. Utilizzando l’intuizione, la nostra saggezza interiore che è già dentro di noi. Integrare il maschile e il femminile.
Affidati, e guarisci te stessa
Puoi dirmi di conoscere il tuo dolore in profondita? Sai da dove arriva? Quale messaggio ha per te?
Il segreto è imparare a partire da noi dalla base, dalle sensazioni, dalle emozioni.
Perché le emozioni, tutti noi le abbiamo provate nella vita, ma spesso non sappiamo cosa sono e cosa ci vogliono comunicare.
Allora è utile cominciare un cammino di conoscenza verso la parte più profonda, di accettazione e agire quella parte istintiva che hai dentro, che ancora non conosci. Per riportare il corpo a fare una nuova esperienza riparativa, per recuperare quelle parti non espresse di te che si traducono in potenzialità. Puoi liberarti e diventare la medicina di te stessa.
Perché le emozioni, tutti noi le abbiamo provate nella vita, ma spesso non sappiamo cosa sono e cosa ci vogliono comunicare.
